L’archivio raccoglie le carte del Partito Comunista di Livorno. Copre gli anni che vanno dal 1944 al 1991, è diviso in 10 sezioni ed è composto da 523 fascicoli (contenuti in 131 buste) e 39 filmati. Molto interessanti e analitiche sono le parti dei Congressi, del tesseramento e delle elezioni così come le relazioni di carattere economico e sociale che documentano lo sviluppo della vicenda livornese nel suo complesso.
L’Istituto Storico della Resistenza conserva dal 2010 il fondo documentario della Federazione livornese del Partito comunista. Si tratta di un fondo archivistico rilevante per tutti gli studiosi ma anche per tutti gli appassionati di storia contemporanea considerata l’importanza che la vicenda del Partito comunista e nello specifico della Federazione livornese del Partito comunista, fino alle sue successive trasformazioni, riveste nel panorama della storia politica italiana.
Il fondo, che copre gli anni che vanno dal 1944 al 1991, è diviso in 10 sezioni ed è composto da 523 fascicoli (contenuti in 131 buste) e 39 filmati.
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Nel 2011 è stato condotto dalla dott.ssa Michela Molitierno un lavoro di riordino e descrizione archivistica della documentazione che ha avuto come esito finale la pubblicazione dell’inventario online dove, oltre alla struttura generale del fondo, è possibile accedere alla descrizione delle singole serie. Il riordino è stato reso possibile anche grazie al contributo concesso dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena a cui va il ringraziamento dell’Istoreco per la sensibilità dimostrata verso la conservazione e la trasmissione delle memorie. Al fine di rendere il fondo documentario fruibile al meglio per i ricercatori sarà necessaria un’ulteriore analisi che porti alla descrizione di ogni singolo fascicolo.
La storia del fondo

Il materiale è giunto all’Istituto in un discreto stato di conservazione, ma privo di un preciso ordinamento e sprovvisto degli strumenti di corredo necessari alla ricerca storica. La documentazione, riunita in buste di cartone contenenti fascicoli, carte sciolte e materiale a stampa, si presentava spesso riunita secondo un criterio cronologico attribuito a posteriori. Le poche unità che avevano mantenuto l’ordinamento originale erano quelle relative all’istituzione di una Commissione di lavoro per la ricostruzione dell’archivio storico dell’aprile del 1987. Con i preziosi consigli dell’allora direttore dell’Archivio di Stato di Livorno, Paolo Castignoli, iniziò in quel momento la fase di recupero del materiale, attraverso l’invito alla collaborazione rivolto ad ogni militante del partito al fine, da un lato, di rendere fruibile la documentazione già rinvenuta e, dall’altro, di accrescere le fonti da destinare agli studiosi delle future generazioni.
La Commissione attribuì il compito di riordino a Iolanda Nocchi, impiegata presso la Federazione, che decise di raccogliere interviste e di riunire la documentazione allora presente nei vari uffici del Partito in un magazzino chiamato “Riseccoli”, nella zona di via Garibaldi. I primi risultati di questo lavoro di riordino furono resi noti mediante un testo circolato nelle strutture del partito, al quale era allegato l’elenco dei documenti ritrovati ed il relativo titolario di classificazione costruito intorno alla fine degli anni Ottanta.
Purtroppo i numerosi traslochi successivi hanno determinato inevitabilmente la divisione dell’intero corpus documentario, ragione per cui nel 2001 fu deciso un nuovo riordinamento per anni, escludendo infine l’opportunità di un’organizzazione logica delle sezioni.
Se la formazione della raccolta non è avvenuta in modo omogeneo, alla situazione di disordine hanno contribuito numerosi fattori, non ultimo una tendenza all’espilazione di singoli documenti dall’intero fondo.
La documentazione conservata
Per quanto concerne la natura della documentazione conservata, si può rilevare una prevalenza di atti congressuali – sia nazionali che provinciali e di sezione – comprendenti verbali, mozioni conclusive, bollettini, questionari di sezioni, rassegne stampa e altro materiale, in particolare documenti relativi a pratiche di dimissione, esclusione e denuncia di compagni noti, dati finanziari e soprattutto statistici relativi alle campagne di tesseramento.
Un’interessante sezione d’archivio è costituita dagli atti, relazioni e rassegne stampa prodotti dalla Commissione problemi del lavoro (operante fondamentale soprattutto nella zona di Rosignano Solvay), compresa nella serie “Commissioni di studio”, dove è stata collocata anche la documentazione della “Commissione infrastrutture-porti-trasporti”. Qui si possono trovare interessanti spunti relativi allo sviluppo del porto livornese, fondamentale punto di incontro industriale toscano.
Archivi audiovisivi. (Serie VIII) Le fonti orali e i filmati del partito comunista livornese

Il materiale audiovisivo conservato dall’Istoreco non è raccolto in un fondo archivistico a sé stante, ma risulta compreso nell’eterogenea documentazione che costituisce l’archivio del Partito comunista.
Oltre ad interviste su audiocassette raccolte negli anni ’80 da Iolanda Nocchi, contenenti interessanti dichiarazioni di esponenti della prima stagione comunista come Mazzino Chiesa, Ilio Paperi e Aramis Guelfi, l’Istituto conserva bobine relative al Partito, alcune già digitalizzate dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico di Roma, altre non ancora in formato digitale, come alcuni filmati sulla NATO e convegni nazionali, nonché un documentario relativo a I pescatori di perle nella zona Giappone-Corea.
La necessità di conservare una raccolta di fonti orali per la storia contemporanea, ed in particolar modo di quella politica, si evince fortemente considerando quanto gli archivi politici e dei partiti rappresentino soltanto in maniera limitata esperienze e sviluppi storici di una società così complessa come quella del Novecento. Spesso infatti le scelte conservative risultano basate su motivazioni di tipo politico, economico, sociale e culturale più che su criteri storici.
La possibilità di digitalizzare e rendere fruibili testimonianze dirette di aderenti o di persone vicine al partito permetterebbe senza dubbio di poter approfondire il legame tra politica e territorio e di poter meglio comprendere l’evoluzione del partito nel corso dei decenni.