Il progetto per il recupero, il riordino e la valorizzazione degli archivi del movimento politico cattolico nella provincia di Livorno (1944-1994)
(a cura di Gianluca della Maggiore, Istoreco, e Patrizia Severi, Istituto Sturzo)
Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’ISTORECO e l’Istituto Luigi Sturzo di Roma e si pone l’obiettivo di condurre un intervento di recupero, e successivamente di riordino e valorizzazione, degli archivi riguardanti la storia del movimento cattolico, le organizzazioni sociali e politiche dei cattolici, le espressioni comunque rilevanti della presenza cattolica nella provincia di Livorno, dagli anni della seconda guerra mondiale al 1994. Il progetto intende inserirsi nel solco dell’opera di valorizzazione della storia del movimento cattolico già messa
in atto negli ultimi anni dall’allora Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno attraverso la Fondazione Gianfranco Merli.
Proprio a Merli – certamente la figura più rilevante nella recente storia del movimento cattolico livornese, con le sue radici cristiano-sociali e la sua azione poliica di rilevanza nazionale tra le file della Democrazia crisiana – si devono gli interveni più strutturati tesi alla ricostruzione delle vicende del movimento sociale cristiano livornese. Già direttore dell’Archivio di Stato di Livorno, con la sua sensibilità di storico, ma anche di imprenditore di cultura, ispiratore e sostenitore di iniziative culturali di notevole respiro, Merli lavorò fino all’ultimo perché le vicende livornesi fossero esaltate anche sul piano nazionale.
L’idea progettuale nasce poi nell’ambito di un programma di lavoro più ampio che l’ISTORECO sta conducendo da qualche anno: si tratta di una articolata operazione di raccolta e conservazione dei documenti riguardanti i partiti politici locali che hanno concluso la loro esperienza storica.
Per quanto concerne L’Istituto Luigi Sturzo, esso raccoglie e conserva presso la propria sede numerosi archivi riguardanti la storia del movimento cattolico, le organizzazioni sociali e politiche dei cattolici dal primo dopoguerra al 1994.
Da diversi anni l’Istituto è impegnato nella valorizzazione di questo imponente patrimonio documentario, favorendo un processo di sempre più ampia apertura dei propri archivi al pubblico anche attraverso l’utilizzo delle tecnologie informatiche. Un importante risultato in tal senso è stato raggiunto con il progetto nazionale Archivi locali in rete, che oltre al recupero degli archivi delle organizzazioni periferiche del partito (regioni, province e comuni) ha consentito la creazione di un sistema nazionale di informazione sulle fonti archivistiche relative alla storia della Democrazia cristiana.
In questo contesto i due Istituti intendono promuovere questo intervento di recupero e valorizzazione della storia del movimento sociale e politico catolico nella provincia di Livorno; tale intervento è di particolare rilevanza, per le potenzialità di ricerca storica sul territorio, un prezioso spazio per la conoscenza del territorio, della sua società civile, del suo sviluppo economico e degli eventi cruciali della sua specifica storia, dal primissimo dopoguerra fino ai primi anni Novanta.
La proposta progettuale si propone come iter operativo il recupero delle carte degli esponeni
del movimento cattolico livornese (dalle carte dei cristiano-sociali a quella della Dc di Livorno e dei vari comitati della provincia), il loro ordinamento e la pubblicazione digitale dei risultati su portali tematici dedicati alla storia del Novecento destinati al pubblico degli studiosi, alle attività didattiche e all’intera società civile interessata alla storia del nostro Paese.
La mappatura dei fondi
Al momento dello scioglimento del partito nel 1994, il patrimonio archivistico della Democrazia cristiana livornese non è stato depositato in nessun archivio pubblico né privato. Presso l’Archivio di Stato di Livorno sono conservate soltanto alcune carte riguardanti l’esperienza della Dc nel periodo di attività del Comitato di Liberazione Nazionale (1944-1946).
Grazie a specifiche ricerche sono stati reperiti molti documenti raccolti e conservati nelle vecchie sedi delle sezioni del partito nei Comuni della provincia e negli archivi personali di esponenti della Dc. Al momento il materiale documentario rinvenuto ammonta approssimativamente a 200 buste, proveniente da 12 fondi distinti.
Questi al momento i fondi censiti:
I. Fondo Enrico Dello Sbarba
II. Fondo Pierangelo Zari
III. Fondo Dino e Giuliano Lugetti
IV. Fondo Giacomo Orlandi
V. Fondo Enio Salvadori e Liliana Pugli
VI. Fondo Emanuele Ripoli
VII. Fondo Augusto Casagni
VIII. Fondo Andrea Iardella
IX. Fondo Giorgio Carcelli
X. Fondo Alberto Mannelli
XI. Fondo Sezione Dc di Campiglia Marittima
XII. Fondo Mario Augusto Lorenzini
Le tappe del progetto
Il progetto, che ha ricevuto anche l’approvazione da parte della Soprintendenza Archivistica della Toscana, prevede dopo la prima fase di Censimento e recupero dei fondi, una fase di Schedatura e ordinamento e infine la Valorizzazione e pubblicazione digitale dei fondi raccolti.