L’Istoreco conserva anche l’archivio di Martino Morganti, insegnante di diritto canonico e liturgia allo Studio Teologico Francescano di Fiesole e nel Seminario Maggiore di Firenze e dirigente per circa 10 anni della rivista francescana Studi Francescani. Nel 1969 dà vita al primo caso di “Piccola Fraternità” di frati operai, lavorando prima come operaio ad un distributore di benzina, poi in una fabbrica di tonno in scatola ed infine in una grande industria di Livorno, ricoprendo talvolta incarichi sindacali. E’ stato l’animatore della comunità prima di “Via Mentana” e poi di “Piazza del Luogo Pio”, nel 1997 è stato espulso ufficialmente dall’ordine francescano.
Il materiale archivistico è in parte strettamente personale, come le pagelle dei primi anni di scuola, il periodo del seminario, i suoi studi di liturgia, il periodo dell’insegnamento, la direzione della rivista “Studi Francescani”, e in parte, dal suo trasferimento a Livorno nella “Fraternità francescana” nel 1969, relativo alla partecipazione alla vita della comunità di base di Piazza del Luogo Pio.
I documenti ci restituiscono un’interessante biografia del periodo del seminario, delle prime esperienze didattiche presso il seminario maggiore di Firenze e lo studentato teologico dell’ordine francescano a Fiesole, della sua intensa attività di promozione liturgica, della direzione della rivista “Studi Francescani” e della molteplice attività di pubblicista.
Parte del materiale archivistico riguarda la sua attività lavorativa come operaio dal 1971, prima presso un distributore di benzina, poi come socio di una cooperativa denominata “Libertas” all’interno dello complesso petrolifero Stanic e successivamente nello stabilimento della Simmenthal e per finire presso la fabbrica SPICA, fino all’anno del pensionamento avvenuto nel settembre 1987.
Tra i documenti biografici di Morganti ci appaiono significativi quelli relativi alla sua espulsione dall’Ordine dei Frati Minori avvenuta nel 1997 e quelli riferiti ai suoi funerali nel 1999, che la comunità ha deciso, interpretando un desiderio non espresso ma certo di Martino, di celebrare in modo laico, in un edificio messo a disposizione da una circoscrizione di quartiere, alla presenza di numerose rappresentanze di molte comunità di base italiane ed anche del vescovo ausiliare di Livorno.
L’inventario è consultabile a questo link